venerdì 9 gennaio 2015

Charlie Hebdo e la libertà di stampa

Una volta ogni due settimane portiamo in classe diversi quotidiani per fare la rassegna stampa, soffermarci su qualche articolo che suscita la nostra curiosità e utilizzare la tematica per scriverci qualcosa su.
Con grande tristezza, stamattina ci è toccato parlare della strage avvenuta l'altro ieri a Parigi, alla redazione di Charlie Hebdo, un giornale satirico che negli ultimi anni aveva pubblicato diverse vignette umoristiche su Maometto e l'Islam.



Il suo direttore, Stephane Charbonnier, in arte Charb, spiegò il suo punto di vista in un'intervista a Sky Tg24 qualche tempo fa, dicendo di preferire la morte ad una vita in ginocchio. Un fulgido esempio di come nella vita la libertà sia il bene più prezioso e di come esprimere la propria opinione sia un diritto imprescindibile dell'uomo, sancito anche da diverse costituzioni (nella nostra, ad esempio, è l'articolo 21 a garantire la libertà di espressione, di parola e di stampa). 


In questa cartina viene mostrata la maggiore o minore libertà di stampa in tutti i Paesi del mondo. Ci sono alcuni Paesi in cui la libertà è massima, come ad esempio il Canada o l'Australia, altri in cui evidentemente non si possono esprimere liberamente le proprie opinioni, come in Cina o in molti Paesi del Medioriente. Una cartina che fa molto riflettere su quanto siamo fortunati, in fondo, a vivere in un Paese in cui non ci sono (troppe) manifeste censure alla libertà d'espressione.

Abbiamo poi riflettuto sul significato della parola SATIRA, derivante dal greco satyros, ossia "satiro", figura mitologica metà uomo metà capretto, personaggio mordace e dispettoso che viveva nei boschi. Il dio dei satiri è Pan, il dio inventore del famoso flauto a canne, connotato da una prepotente sessualità.

 La satira ha origini antichissime: nell'antica Grecia, infatti, negli agoni teatrali si rappresentavano, oltre alle tragedie, anche commedie e drammi satireschi, dal carattere mordace, che avevano la funzione di castigare ridendo mores (come diceva il poeta latino Orazio), ossia di sferzare e di denunciare in modo scherzoso i vizi e i difetti della società.

Pertanto la satira ha sempre avuto un altissimo valore, tanto che Giorgio Forattini, un grande vignettista italiano, dice che essa è la forma più alta di libertà e democrazia. 

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