martedì 27 gennaio 2015

Il giorno della Memoria: storie di sopravvissuti, schiavi di ieri

Ogni anno, in questo giorno, ricordiamo la Memoria dell'Olocausto. Ogni anno cerco di parlarne in modo diverso: quest'anno ho scelto di raccontare delle storie di sopravvissuti, come Alberto Sed e Shlomo Venezia. I racconti delle loro vite (quella di Sed scritta da Roberto Riccardi in "Sono stato un numero" e quella di Venezia nel suo "Sonderkommando Auschwitz") mi hanno colpito e commosso profondamente, facendomi capire quanto grande sia stato l'orrore della Shoah.


Credo però che le loro testimonianze siano comunque da leggere in chiave positiva: guardando alla forza d'animo che non li ha mai abbandonati, alla speranza nel futuro che ha permesso loro di affrontare esperienze terribili (Sed racconta che i tedeschi facevano il "tiro a segno" con i neonati, una cosa impensabile...). E' stato molto interessante un video in cui ci siamo imbattuti, che racconta la storia dei figli della Shoah, ossia dei figli dei sopravvissuti, che si sono ritrovati a fare i conti con genitori dalle anime tormentate, per i quali è stato impossibile riadattarsi senza strascichi alla realtà quotidiana.

Abbiamo approfondito il significato della parola Olocausto, raccontando come è nato l'odio verso gli Ebrei, in quanto uccisori di Gesù, e poi il loro avverso destino nella storia, la reclusione nei ghetti, l'essere malvisti alla stessa stregua degli immigrati che vengono a cercare fortuna o a morire sulle nostre coste: storie di schiavi di ieri e di oggi. La storia della Shoah ci servirà sicuramente come aggancio per il nostro lavoro sulla tratta degli schiavi...