giovedì 28 maggio 2015

Non dimentichiamo le minoranze

Nei libri di storia è dato sempre ampio spazio alla storia europea ed occidentale. La storia del resto del mondo, in particolare quella che riguarda le minoranze etniche, è sempre snobbata. Siccome questa cosa mi fa arrabbiare non poco, ho deciso di snobbare anch'io la Rivoluzione Francese e di far concentrare i ragazzi sulla storia degli Indiani d'America. 






Siamo partiti da un video sulla Dichiarazione d'Indipendenza Americana, in cui si parla per la prima volta nella storia di concetti come la ricerca della felicità e della libertà individuale. Ma questo discorso, a quanto pare, valse solo per i bianchi, perché felicità e libertà non furono concessi ai milioni di Pellirosse che vennero sterminati nel XIX secolo. 




Abbiamo poi visto una puntata di Overland, un programma di viaggi su Raiuno, in cui si presentavano i luoghi in cui erano vissute le tribù di Indiani d'America. In questo modo, la nostra lezione è stato un mix di storia e geografia!

Subito dopo aver visto questo documentario, i ragazzi si sono divisi in gruppi e a ciascuno è stato assegnato un argomento da approfondire:

1) le principali tribù di Indiani d'America

2) le riserve indiane

3) le principali battaglie tra Indiani ed Americani

4) le tradizioni dei nativi americani

5) la situazione attuale degli Indiani d'America

Ovviamente, poiché gli argomenti sono molto vasti, il lavoro viene iniziato in classe con l'aiuto degli smartphone personali, ma verrà continuato a casa, dove si cercheranno ulteriori materiali per buttare giù l'articolo finale.

mercoledì 27 maggio 2015

Climate change? No, thanks!

Dopo aver visto il documentario del National Geographic "Sei gradi", in cui si vedono moltissime immagini dell'uragano Katrina, ci è venuto spontaneo chiederci: ma chi dà i nomi agli uragani? La risposta sta in questo articolo di Focus.


In queste settimane ho parlato molto di cambiamenti climatici coi miei alunni. Abbiamo visto video interessanti e riflettuto sulle possibili soluzioni da adottare. Con due delle mie prime, abbiamo realizzato dei lapbooks su:

a) Conferenza di Rio - Protocollo di Kyoto - Agenda XXI
b) Impronta ecologica dei cibi
c) Cibi inquinanti e non
d) Scuola a impatto zero 
e) Sostenibilità

Il metodo di dividere la classe in gruppi e far realizzare dei lapbooks, ogni volta di diversi tipi, si è rivelato vincente quest'anno: i ragazzi mi hanno confermato di aver imparato molto di più in questo modo che studiando nel modo classico con il libro di testo; inoltre il lavoro in gruppo li ha costretti a confrontarsi tra di loro, ad essere più flessibili e a cercare soluzioni ai problemi che via via si presentavano; ha creato legami e collaborazioni significativi; ha insegnato ai ragazzi ad usare le nuove tecnologie non solo per scambiarsi messaggi su Whatsapp, ma soprattutto per cercare informazioni utili e per sapersi muovere nel mondo.

Il discorso sui cambiamenti climatici mi riporta anche ad un lavoro bellissimo fatto quest'anno, per la seconda volta: la partecipazione al Concorso "Giornalisti nell'erba". Con la mia seconda abbiamo partecipato nella categoria Giornalismo multimediale, realizzando un Powtoon e un'intervista tradizionale, raccontando STORIE DI VITE OLTRE.
Luana, Gaetano, Hera e Maria ci hanno dimostrato con i fatti che realizzare un altro mondo è possibile. Che i cambiamenti climatici si possono fermare, con l'aiuto di tutti noi. Non è poi così difficile!

mercoledì 6 maggio 2015

I cambiamenti climatici

Sul libro di geografia della prima, c'è un capitolo dedicato ai climi. Lo bypasso volentieri, dato che questi argomenti sono stati già abbondantemente trattati alle elementari e non c'è motivo di ripeterli. Alla fine del capitolo, però, c'è un approfondimento sui cambiamenti climatici e io, che amo gli approfondimenti, mi ci butto a capofitto. La settimana scorsa abbiamo visto parte del film "Una scomoda verità" di Al Gore, in cui vengono prospettati scenari sconfortanti per il nostro futuro se non si inverte la rotta del cambiamento climatico. La visione risulta ancora più deprimente se si pensa che il film risale a 10 anni fa e poco o nulla è cambiato da allora.



Oggi invece abbiamo visto il documentario del National Geographic "Sei gradi", in cui si spiega come cambierebbe il mondo se la temperatura aumentasse di 1°, 2°, fino a 6°.